Grande è bello. Forse è anche necessario.

Le operazioni M&A hanno fatto record in Italia nel 2018. In base al report pubblicato lo scorso 29 settembre da KPMG Italia, dopo il rallentamento del 2017, il mercato italiano dell’M&A sembra confermare il trend di crescita degli ultimi anni, preparandosi a chiudere un 2018 da record, almeno in termini di numero di operazioni. Nei primi 9 mesi del 2018 si sono registrate 626 operazioni (+10% rispetto alle 567 del 2017), per un controvalore complessivo pari a 38 miliardi di Euro (+40% rispetto ai 27 miliardi del 2017).

Di assoluta attualità e importanza sono gli accordi definitivi raggiunti tra la maison di moda Versace e il gruppo Michael Kors per 1,83 miliardi di Euro e la trattativa tra il gruppo KKR e FCA per Magneti Marelli. Oltre alle grandi operazioni che hanno coinvolto grandi Gruppi internazionali, è interessante evidenziare il contributo sempre più rilevante delle piccole medie imprese al mercato nazionale delle fusioni e acquisizioni.

Secondo gli analisti questo trend è la diretta conseguenza del cambio generazionale nel tessuto imprenditoriale italiano nonché della sempre maggior consapevolezza delle dinamiche di un mercato oramai globale. Proprio dal processo di consolidamento domestico sono arrivate le sorprese più piacevoli, con 310 operazioni finalizzate tra società italiane, per un controvalore pari a 11 miliardi di Euro (12 mesi fa, il termometro era fermo rispettivamente a 266 operazioni e 6,7 miliardi di controvalore). Da segnalare l’acquisizione di Eden Viaggi da parte di Alpitour, che ha visto la nascita del maxi polo italiano del tour operating.

Stabili per numero rispetto allo scorso anno (112), le acquisizioni di società estere da parte di operatori italiani hanno registrato un rilevante incremento in termini di controvalore medio (+41% valore complessivo). A contribuire a questo risultato, oltre alle acquisizioni finalizzate da Ferrero e Prysmian negli Stati Uniti rispettivamente del business dolciario di Nestlè (2,3 miliardi di Euro) e di General Cable (1,3 miliardi di Euro), particolarmente degna di nota l’attività M&A di Enel, che ha continuato la sua espansione in Sudamerica, consolidando il controllo in Eletropaulo Metropolitana Eletricidade de São Paulo con un investimento complessivo di circa 1,6 miliardi di Euro.

In termini settoriali, il maggiore apporto per controvalore è da attribuire al Consumer, con circa 9 miliardi di Euro complessivi, 5 dei quali relativi alla già citata operazione di Ferrero negli Stati Uniti e alla acquisizione di Yoox Net-a-Portér da parte di Richemont.

Ritornando al titolo, cerchiamo di comprendere cosa stia succedendo e perché sta succedendo. In un mondo sempre più globale e competitivo, in determinati settori o fasce di mercato, il mercato unico mondiale sta diventando una realtà. Pensiamo ai mercati della tecnologia, delle telecomunicazioni, delle auto, della moda, e così via. Sono tutti mercati in cui i principali competitors possono partecipare e sopravvivere solo se di grandissime dimensioni; inoltre occorre prendere coscienza che con l’incremento dell’e-commerce anche nei settori in cui prima si competeva sul mercato locale o nazionale ora si trovano concorrenti provenienti da ogni parte del mondo.

È chiaro che in un mercato sempre più ampio è necessario avere dimensioni sempre maggiori. Con le operazioni di accorpamento, quando ben pensate ed effettuate, si registrano economie di scala, maggior efficienza, maggior diversificazione e nuove sinergie. Tutti elementi utili e necessari per migliorare l’efficienza e la competitività aziendale. Solo per fare un esempio nel settore auto è stato stimato che entro dici anni non saranno più sul mercato i produttori con meno di sei milioni di veicoli prodotti all’anno.

Tutto questo per concludere con una considerazione: diventare grandi non è solo una questione di estetica o di prestigio, quanto piuttosto una necessità per poter sopravvivere di fronte alla crescita dei grandi gruppi mondiali e quindi per poter competere in mercati sempre più complessi e globali.

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